"Dev, ma non è Julia quella?"
E immediatamente la musica smise di suonare nella mia testa...
Era distante ma il mio naso si riempì subito del suo profumo, lo stomaco dei suoi baci, le mani del suo corpo, e per un attimo mi ritrovai su quel balcone, avvolto da lei e dal suo respiro sulla clavicola...
Con una mano la tenevo stretta a me, con l'altra la facevo mia.
Il ricordo dei suoi baci mi provocò una familiare sensazione al basso ventre, familiare ma unica.
Feci scivolare la mano sotto il suo vestito rosso e mi feci spazio dentro di lei.
Adoravo guardarla chiudere gli occhi e mordersi il labbro inferiore.
Riprese a baciarmi con più passione di prima.
Alzò una gamba per avvinghiarla attorno a me, chiedendo con quel gesto di farmi spazio ancora di più dentro di lei.
Alla vista della sua nuda gamba e ad ogni suo gemito sarei potuto morire in quell'istante, ma solo quando la sua mano si fece strada dentro i miei pantaloni capì di esser ancora vivo.
Poi tornai alla realtà e lei era lì, abbracciandomi con gli occhi, senza parlare, madre dei miei sorrisi, figlia delle mie preoccupazioni, sorella dei miei sguardi, amica delle mie speranze, immobile, amante.
Lady H.
Un'orgia di sguardi e sospiri che si infrange sulle rive della speranza. Scrivi da uomo con competenza, brava.
RispondiEliminaUno dei complimenti più belli che avessi mai ricevuto, grazie :D
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