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Visualizzazione dei post da febbraio, 2013

clouds.

"Jenni, esci da quella vasca! Finirà per prendersi un accidente quella ragazza..." disse allontanandosi dalla porta mia nonna. "Fa caldo, lasciala stare." Ero così rilassata che riuscivo a sentire il fumo della sigaretta uscire dalla bocca di mio padre mentre parlava e il frusciare della gonna di mia nonna tra le pareti strette del corridoio. Avevo perso la cognizione del tempo, anche dello spazio. Erano passati minuti, ore, decenni? La schiuma si era già dissolta, ma avevo il profumo del sapone alla vaniglia su per il naso. Guardavo lo scorrere delle nuvole dalla finestra sul soffitto. Avevo la sensazione di essere fuori, nessun muro a separarmi dal mondo, nessuna pelle, nessun cuore, solo il lento e ritmato viaggiare delle nuvole spinte dal mio respiro. Sola  con il mondo attorno. Vulnerabile  per esser cresciuta così in fretta. Indefinita come i sentimenti. Cosa c'era che andava? Tutto. Dall'odore dei pancake in cucina, dall'abbaiare d

Subway, 1958.

"Perché mi guardano così?" pensavo. I bambini bisbigliavano tra di loro quando... "Ehi, ma che pagliaccio sei senza naso?!" Mi toccai la punta del naso e mi accorsi di non averlo. E così eccomi qui, in metropolitana, appoggiato al muro che aspetto il mio treno, ricoperto di torta e con 2 dollari in tasca. "Che pagliaccio sei senza naso?!" Eppure non era il naso che mi mancava, sentivo dentro qualcos'altro o forse non lo sentivo proprio. Dal tunnel arrivò una folata di vento e polvere e chiusi gli occhi... Che stai facendo? Ti sei annullato. Non esisti più. Chi sei? Lo hai dimenticato. Stai sacrificando tutto te stesso. Stai impiegando tutte le tue energie per realizzare i sogni degli altri. E tu? Ci sarai sempre e non per te stesso. Quindi preparati a restare da solo. Preparati. Oppure ritrovati. Cercati. Ricomincia. Ora. "Mi scusi?" Riaprii gli occhi a fatica. "Le è caduto questo." Un ragazzino mi porse u

Happiness is being together.

E' tempo di rilassarsi. Stasera lo faccio davvero e lo faccio con Shakti, un gruppo indo-britannico, che vi consiglio di ascoltare ( QUI  l'album che sto ascoltando). Erano mesi che aspettavo di scrivere qualcosa di tranquillo, eppure non ho niente da dire. Sta avvenendo una lenta e graduale ripresa che mi spinge a trovare un senso in quello che faccio. Finalmente sto bene in mezzo alla gente. Questa nuova  consapevolezza mi ha fatto capire che non sola. Qualcosa brilla in lontananza. Io intanto cammino. Lady H.

A voi la linea.

Ormai la gente è così a corto di parole che pensa di dire le cose tramite le canzoni. Purtroppo la vita non è un musical. Lady H.

relationshit.

Erano seduti l'uno davanti all'altra, in silenzio. Il rubinetto della cucina scandiva i pensieri di entrambi. Lei fumava una sigaretta. Lui sorseggiava un amaro. Nessuno dei due batteva ciglio, si guardavano fissi. Litigavano tacendo. < TI ODIO ! > pensava lei, sputando fumo dal naso. < Non capisci niente . Sei come tutti gli altri, ottuso. Che cazzo aspetti a parlare? Ti credi superiore, facendo così? Che essere elementare è il maschio. Tu sei stupido, invece. Della peggior specie. Pensi di scoparmi dopo? Credi che anche stavolta io ci passi sopra? Non conosci limiti. Non capisci proprio. Non sei nemmeno così divertente. Ti basterebbe così poco per rendere tutto più semplice, e invece no... ti ostini a... a... A NON FARE UN CAZZO. E certo, hai avuto tutto servito su un piatto d'argento. Spesso mi chiedo cosa si provi ad avere il vuoto in testa. Purtroppo so cosa significa avere il vuoto dentro, mi basta guardarti per conoscere l'insoddisfazione. Son