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Visualizzazione dei post da agosto, 2013

cenere calda.

Era l’alba. Un timido sole filtrava tra gli alberi, appena caldo, appena luminoso. Ma lei restava ferma lì, appoggiata al pilastro di legno del portico, avvolta da una coperta che profumava di ricordi. Avrebbe voluto fermare il tempo perché, si sa, la luce spazza via ogni residuo di oscurità, la nebbia si dissolve mostrando ogni peccato commesso, una carezza mancata, uno sguardo fugace che in quel momento si conserva, come un fotogramma in loop di una pellicola rovinata. E le sue guance presero vita. Si portò le mani sul viso. Avrebbe voluto mettere a suo posto ogni pensiero, sensazione, movimento, sospiro, eppure restava immobile, paralizzata dalla reminiscenza di quella biblioteca disordinata di emozioni. Un grammofono suonava note graffiate su, da qualche parte e fu scossa da brividi. Tutte le persone che amava erano lì: suo padre e sua madre che ballavano appena, sua nonna che li guardava, suo nonno che con un cappello calato sulla testa sorrideva e lui lì, accan

"Il cliente da lei chiamato non è al momento raggiungibile..."

In questo periodo passo molto tempo al telefono, vedi per cercare casa, per appuntamenti, per litigare, per lamentarmi, e altre cose seccanti, e il 40% delle volte il telefono squilla a vuoto. Quindi, per non esasperarmi ho imparato a sorridere all'idea che magari non mi rispondono perché stanno facendo l'amore. E' una cosa bellissima e terapeutica. Poi capita che non rispondo nemmeno io c: Lady H.

Testimoni.

Fa così male leggere tra i pensieri chiari di un uomo. Pensieri che erano parole, gesti, emozioni, verità uniche, irripetibili. La sensazione di impotenza davanti a quei ricordi, a quei sentimenti che furono ma che segnarono la sua esistenza. Xenofobia . Paura di essere diversi, nuovi. E di non essere sopraffatti da quel che è stato già fatto. Gelosi del passato. Testimone di un amore,  non il mio. Lady H.

prime volte.

Serranda chiusa. Solo la luce del pc acceso. Il ventilatore sparato addosso. E l'ennesimo album ascoltato per l'ennesima volta. Mi sono resa conto di essere una tipa da punto e accapo. Si ragiona meglio così. Si ha anche la possibilità di iniziare un nuovo discorso quando si vuole. E ad ogni capoverso si respira. E' come se ogni volta fosse la prima. Perché, diciamolo, la prima volta è unica nel suo genere. Come la prima volta che ti ubriachi, che mangi un fico appena colto, la prima volta che sali su un palcoscenico, quando ti batte forte il cuore per un ragazzo, la prima volta che baci una ragazza o quando il ragazzo che ti piace ti guarda (magari stava guardando quella dietro di te). La prima volta che guardi negli occhi la tua migliore amica e scoppi a piangere e a ridere contemporaneamente perché siete accomunate dalla stessa stupidità. La prima volta che ti senti viva. La prima volta che baci un ragazzo, la prima volta che lo tocchi e la prima volta co