E così è finita che ho messo su una playlist su spotify chiamata sad songs, riempito il bicchiere d'acqua fino all'orlo per buttare giù un eventuale groppo alla gola e preso la penna di totoro con la speranza di poter sciogliermi un po', come ai vecchi tempi.
Perché sì.
E' passato troppo tempo e sono successe troppe cose dal'ultima volta che ho ascoltato i Mumford&sons, ho riletto troppe volte cose già scritte, ho rivissuto troppe volte cose passate ed e
è arrivato il momento di viverne altre.
E' come quando si è seduti su uno scoglio d'inverno a fissare il mare e ci chiediamo perché non lo facciamo più spesso, che c'è della poesia nella solitudine e nel dolore, nella nostalgia di una sensazione e nei ricordi un'infelicità passata, presente e futura,
Così aspettiamo l'arrivo di una nuova onda abbastanza coraggiosa da scagliarsi sul molo, con le mani che profumano di arancia appena sbucciata e lo stomaco pieno di desiderio , voglia di non so cosa, pronti a riabbracciarci di nuovo e , come l'acqua del mare, ritirarci, allontanarci senza paura di perderci, ma con la certezza di ritrovarci nel suono di un campanile in lontananza, nel profumo della legna bruciata e nel sapore della pasta fresca fatta in casa, nelle carezze di uno straniero , nei passi sul cemento bagnato, tra le facce piene di ricordi della gente a cui ricordo te.
che ricordi me.
Perché sì.
E' passato troppo tempo e sono successe troppe cose dal'ultima volta che ho ascoltato i Mumford&sons, ho riletto troppe volte cose già scritte, ho rivissuto troppe volte cose passate ed e
è arrivato il momento di viverne altre.
E' come quando si è seduti su uno scoglio d'inverno a fissare il mare e ci chiediamo perché non lo facciamo più spesso, che c'è della poesia nella solitudine e nel dolore, nella nostalgia di una sensazione e nei ricordi un'infelicità passata, presente e futura,
Così aspettiamo l'arrivo di una nuova onda abbastanza coraggiosa da scagliarsi sul molo, con le mani che profumano di arancia appena sbucciata e lo stomaco pieno di desiderio , voglia di non so cosa, pronti a riabbracciarci di nuovo e , come l'acqua del mare, ritirarci, allontanarci senza paura di perderci, ma con la certezza di ritrovarci nel suono di un campanile in lontananza, nel profumo della legna bruciata e nel sapore della pasta fresca fatta in casa, nelle carezze di uno straniero , nei passi sul cemento bagnato, tra le facce piene di ricordi della gente a cui ricordo te.
che ricordi me.
Lady J.
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