Passa ai contenuti principali

Welcome to my world.


Getto il pigiama sul letto.
Vorrei che fosse fatto di cristallo per ridurlo in mille pezzi.
E sono solo le 11 del mattino.
Questa settimana inizia davvero bene.
Mi vesto con rabbia, vorrei graffiarmi ovunque.
Metto scarpe più grandi della mia misura.
Sono di maman.
Esco sbattendo il portone.
La gente si gira dalla mia parte.
Prego che l’ossigeno torni al cervello.
“Buongiorno.” Occhiolino.
La gente ha deciso di morire. Oggi.
Torno a casa e mi siedo al pc.
Benvenuti nel mio mondo.
I Depeche Mode mi accolgono così.
Benvenuti nel mio mondo, Dave ha ragione.
Gli occhi a me, gli occhi a me, gli occhi  a me…
Devo impazzire una volta ogni tanto,  permettimelo.
... sai, c’è gente oggettivamente bella. Poi ci sei tu, oggettivamente rompicoglioni.
Almeno hai qualcosa di oggettivo.”
DIO, come amo questa sensazione adrenalinica.
No, sono le solite cose, le solite cose che ad un certo punto escono per quello che sono.
Sono una Nazista.
Sensazione di vittoria e sconfitta nello stesso momento.
Come la si può definire?
Orgoglio.
Gelosia.
Egocentrismo.
Irrazionalità.
Amore.

Lady H.





Commenti

Post popolari in questo blog

28 Novembre 2017

E così è finita che ho messo su una playlist su spotify chiamata sad songs , riempito il bicchiere d'acqua fino all'orlo per buttare giù un eventuale groppo alla gola e preso la penna di totoro  con la speranza di poter sciogliermi un po', come ai vecchi tempi. Perché sì. E' passato troppo tempo e sono successe troppe cose dal'ultima volta che ho ascoltato i Mumford&sons, ho riletto troppe volte cose già scritte, ho rivissuto troppe volte cose passate ed e è arrivato il momento di viverne altre. E' come quando si è seduti su uno scoglio d'inverno a fissare il mare e ci chiediamo perché non lo facciamo più spesso, che c'è della poesia nella solitudine e nel dolore, nella nostalgia di una sensazione e nei ricordi un'infelicità passata, presente e futura, Così aspettiamo l'arrivo di una nuova onda abbastanza coraggiosa da scagliarsi sul molo, con le mani che profumano di arancia appena sbucciata e lo stomaco pieno di desiderio , voglia d...

sbarre.

In quelle foto non c'era sorriso, né uno spiraglio di felicità e così, davanti a quel muro pieno di ricordi, gli urlavo tutto l'amore che avevo dentro, quel sentimento senza parole, senza sorriso di circostanza, senza abbracci di consolazione e senza sguardi persi oltre quelle sbarre arrugginite. Fuori, il mondo resta ignaro delle nostre t u r b e e noi ci abbandoniamo. Lady H.  

quiete.

Un gufo stava appollaiato sul davanzale della sua finestra, grigio e con una testa enorme. Provò a sporgersi per vederlo meglio in viso, le scivolò la mano e… All’ improvviso aprì gli occhi, era stato solo un sogno. Si girò verso la sveglia: le 5:00, ed era Domenica. Infastidita e annoiata si divincolò dal groviglio di lenzuola che la legavano. Restò, così, immobile a pancia in su, con le braccia e le gambe divaricate, assaporando il silenzio della casa, della città, del mondo attorno a lei. Le foto al muro sorridevano a mala pena e guardavano altrove, lontano. Stette a fissare un raggio di sole dividere le ombre sul soffitto, un timido e coraggioso raggio di sole dopo giorni di buio e pioggia. Lentamente si mise a sedere e guardò davanti a sé il baule di quercia sotto la finestra. Come ipnotizzata scese dal letto e si inginocchiò davanti ad esso. Dita intorpidite sfiorarono quel vecchio e sconosciuto baule, da quanto tempo era lì? “Stupida, da sempre!” le dis...