Ore 19:44.
Un'altra crisi di panico.
Un giorno ci lascerò le penne.
Essere impotenti davanti alla Vita.
Guardo fuori dalla finestra: qualche albero, ferro e cemento.
Mai la solitudine è stata più opprimente di così, ti manca il respiro,
il cuore perde colpi davanti al logorio del corpo e intanto la tua anima si
sgualcisce, la tua vita assume i colori di un ospedale, i sogni infranti da una
realtà immobile, di pietra.
Anche le pietre si spezzano.
Io vorrei che si riducessero in polvere.
Ci vorrebbe una sigaretta, una di quelle che infinite.
Ore 19:57.
Muoio.
Lady H.
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