Passa ai contenuti principali

Corri ragazza laggiù!

"Ma come posso fare? Mi aveva promesso che blablabla, e invece non blablabla. Dopo tutto quello che gli ho fatto dovrebbe, come minimo, sposarmi!"

E' questo quello che mi tocca sentire alle dieci del mattino, appena sveglia e con gli occhi ancora appiccicaticci.
Quello che può fare un telefilm tedesco di serie Z è davvero impressionante e, soprattutto, deleterio per il genere femminile.

Voglio dire, tu sciacquetta annacquata (?) dallo sguardo vacuo, pretendi di esser sposata piuttosto che rispettata?
Ora, non voglio fare la femminista di turno, però se un uomo ti tratta in questo modo, non considerandoti, pensando solo ai suoi interessi, è perché sei tu la prima a farti trattare in questo modo.

La tv è stata un po' la nostra mamma e credo continui ad esserlo (purtroppo) e cosa insegnano alle nuove adolescenti?
Che se ti denudi diventi qualcuno e se un ragazzo ti fa un cunilingus allora ti ama?!

Non lo so, sono così demotivata...

Quasi, quasi questo eremitismo forzato mi farà bene, mi rilasso, starò lontana dalla tv, da internet, dalla tecnologia ed ozierò come un filosofo aspettando un allettante simposio.


Adieu e a presto.


Lady H.


Commenti

  1. Io pensavo ti riferissi all'attesa, chi so' mo' 'sti tedeschi?
    Comunque funziona così, anche se Hiroshi non ha fatto un cunilingus (almeno davanti ai bambini). Che con quei basettoni staccati dalla mascella avrebbe fatto furore!

    RispondiElimina
    Risposte
    1. Non parliamo dei basettoni e dei baffi alla messicana che altrimenti...

      Elimina
    2. Oh, finalmente qualcuno di buon gusto!

      Elimina
  2. Non posso che associarmi e urlare: Miva lanciami i componentiiiiiiiiiii Prima che caschi giùùùùùùùù! ha ha ha

    RispondiElimina
    Risposte
    1. Certe cose lasciano il segno, un bellissimo segno :D

      Elimina
  3. Oh, ma è arrivato il giorno? :D

    RispondiElimina

Posta un commento

Post popolari in questo blog

Old fashioned like Chet Bake

Si sa che sono vecchio stampo. Lo si sa perché trovo della poesia nelle piccole cose; come seguire la danza scoordinata di un granello di polvere che si ritrova immerso, all’improvviso, nel tenue raggio di un sole invernale che attraversa la finestra semi aperta. Sono tutt’ora affascinata dalla figura del postino e del lattaio. Li seguo sempre dallo spioncino del portone ed, in silenzio, aspetto che scompaiano dietro l’angolo e continuo ad aspettare,  immaginandomeli fare la stessa cosa nella via dietro la mia. Per non parlare della Domenica dopo pranzo; le strade deserte, le orecchie piene di telecronache sportive e il naso pieno dell' odore del caffè appena fatto. Si sa che sono vecchio stampo. Lo si sa perché, quando faccio il bagno, immergo sempre le orecchie nell’acqua per sentire i passi del vicino amplificati ma ovattati. Sono tutt’ora ossessionata dal ticchettio della macchina da scrivere e dal suo tintinnio a fine battitura. Riesco ancora a vedere mio

28 Novembre 2017

E così è finita che ho messo su una playlist su spotify chiamata sad songs , riempito il bicchiere d'acqua fino all'orlo per buttare giù un eventuale groppo alla gola e preso la penna di totoro  con la speranza di poter sciogliermi un po', come ai vecchi tempi. Perché sì. E' passato troppo tempo e sono successe troppe cose dal'ultima volta che ho ascoltato i Mumford&sons, ho riletto troppe volte cose già scritte, ho rivissuto troppe volte cose passate ed e è arrivato il momento di viverne altre. E' come quando si è seduti su uno scoglio d'inverno a fissare il mare e ci chiediamo perché non lo facciamo più spesso, che c'è della poesia nella solitudine e nel dolore, nella nostalgia di una sensazione e nei ricordi un'infelicità passata, presente e futura, Così aspettiamo l'arrivo di una nuova onda abbastanza coraggiosa da scagliarsi sul molo, con le mani che profumano di arancia appena sbucciata e lo stomaco pieno di desiderio , voglia d

TheDoctor&LadyNo-Sense

2015. Anno lontano, vicino, trascorso e passato per il Dottore, prigioniero ad Algos, ennesimo pianeta sotto assedio da parte dei temibili Dalek. Brutalmente torturato durante l'interrogatorio il Dottore urlò qualcosa. Forse era proprio "qualcosa". Qualcosa di normale, di ovvio, giustificato, logico ed immediato, naturale, intuitivo. Ma i Dalek iniziarono ad inquietarsi, a roteare agitando le armi ed a gracchiare "QUAL-CO-SA". Ma cosa...? Era una specie addestrata alla morte -o per lo meno a rompere la minchia, ma non programmata a ricevere  quel "qualcosa". "Hai detto NON LO SO?!", chiese un Dalek al Dottore. "Sssì.", rispose il Dottore, perplesso. Forse era la prima volta che i Dalek sentivano quella semplice affermazione da parte del Dottore. Il Dottore sapeva sempre tutto, cos'era allora quel "non lo so."? "STER-MI-NA-RE!", urlarono in coro i robot. Il Dottore restò immobile a pensare. "